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LA STORIA: Il Tai Chi Chuan degli Yang

La storia del Tai Chi Chuan si perde nei secoli e lo sviluppo di quest'arte è avvenuto per lo più senza una traccia scritta, affidandosi alla tradizione orale e dando quindi luogo a miti e leggende. Le sue connessioni con la medicina tradizionale cinese ed il pensiero taoista sono comunque evidenti ed immediate.

 

Si tende a far risalire la creazione di questa disciplina a Chang Sanfeng (dinastia Song, 960-1268), il figlio di un funzionario del governo imperiale. Alla morte dei genitori, Chang Sanfeng si diede all'eremitaggio, studiando meditazione, pratiche taoiste ed arti marziali.

 

Tuttavia il Tai Chi Chuan rimase per lo più sconosciuto ai più e praticato solo in ristrette cerchie familiari fino al XIX secolo, quando Yang Luchan (1799-1872), fondatore dello stile Yang, riusci a farsi accettare come discepolo presso i Chen, depositari dello stile. Fino ad allora infatti il Tai Chi Chuan dei Chen veniva insegnato solo all'interno del clan e la diffusione delle nozioni e dei principi più avanzati ad esterni era un caso più unico che raro.

Yang Luchan apprese i segreti del Tai Chi dei Chen e fondò un proprio stile, tramandato poi di generazione in generazione sempre all'interno della famiglia Yang.

 

Yang Chengfu (1883-1936), nipote di Yang Luchan, decise poi di canonizzare ed adattare il Tai Chi Chuan degli Yang per poter rendere fruibile ai più quella che era sempre stata una potente e sofisticata arte marziale. Creò quindi uno stile morbido, fluido ed accessibile a tutti, con lo scopo di condividere gli effetti benefici legati a questa pratica con tutto il popolo cinese.

E' grazie all'incessante lavoro di diffusione di Yang Chengfu che il Tai Chi Chuan uscì dalle ristrette mura dei clan e si diffuse prima in Cina e poi nel mondo. 

Yang Luchan (1799-1872)

Yang Chengfu (1883-1936)

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